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Immagine del redattoreBarbara Furcas

Riprendere a parlare dopo un danno cerebrale: domande e risposte sull'afasia.

Il logopedista non si occupa solo di bambini che non parlano, ma anche di età adulta e geriatrica, con l'obiettivo di ripristinare le funzioni cognitive, comunicativo-linguistiche e deglutitorie nel caso di patologie neurologiche o di altra natura.


In particolare, la riabilitazione logopedica appare fondamentale per il recupero dell'afasia: scopriamo ora di che cosa si tratta e quali sono le possibilità di recupero.





Cos'è l'afasia?


Si tratta di un disturbo della funzione comunicativa e linguistica che si verifica in seguito ad una lesione cerebrale (ictus, trauma cranico, interventi neurochirurgici, ecc.) e determina una difficoltà nella comprensione e/o nella produzione del linguaggio, sia orale che scritto.


Come si manifesta?


A seconda della sede e dell'ampiezza del danno cerebrale, l'afasia può manifestarsi in forma più o meno severa, e con alterazioni di diverso tipo. In alcuni casi, la comunicazione è totalmente compromessa e la persona non riesce a parlare; altre volte, invece, il linguaggio è presente ma caratterizzato da "errori" (difficoltà ad articolare il linguaggio, difficoltà a trovare le parole, ecc.)


Si può recuperare?


Nei primi mesi successivi all'evento traumatico avviene generalmente un parziale recupero spontaneo della funzione linguistica. Le possibilità di recupero, sicuramente legate alla tipologia e alla severità del disturbo, risultano maggiori se viene realizzato un trattamento logopedico precoce e possibilmente intensivo.



Come avviene il trattamento logopedico?


Alla base del trattamento logopedico c'è sicuramente un'accurata valutazione del problema, che permette di capire quali sono le aree linguistiche maggiormente compromesse e quali sono al contrario i punti di forza. Grazie alla valutazione logopedica vengono stabilite le priorità di intervento e il programma riabilitativo, che si avvarrà di tecniche differenti a seconda del tipo di alterazioni riscontrate.


Come possiamo aiutare la persona in casa? Un'adeguata gestione del disturbo comunicativo in ambiente familiare può contribuire a migliorare la qualità di vita della persona afasica, e allo stesso tempo prevenire l'insorgere di emozioni di frustrazione e sintomi depressivi. Può essere utile a questo proposito adottare piccoli accorgimenti come: lasciare il tempo alla persona di esprimersi senza metterle fretta, ascoltarla con attenzione, guardarla sempre in viso, utilizzare un linguaggio chiaro e semplice per favorire la comprensione.

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